Inizialmente, a dicembre, i banchieri prevedevano quattro rialzi dei tassi di interesse di 25 pb nel corso del 2016, poi, il crollo del petrolio, la crisi dei paesi emergenti, il rallentamento della cina e la perdurante stagnazione Europea e conseguente aumento del QE da parte di Draghi hanno cambiato i piani dell’istituto di Washington. Ora, il direttivo si aspetta due soli rialzi, con i mercati che negli ultimi giorni stavano iniziando a prezzare anche un rialzo ad aprile, complici anche le varie dichiarazioni dei vari presidenti in tal senso. Ieri sera questa ipotesi sembra essere stata spazzata via dalle parole della Yellen:”é positivo l'andamento di occupazione, consumi e settore immobiliare, ha definito come «miste» le indicazioni fornite dall'economia durante il primo scorcio del 2016, a cominciare da un'inflazione che dovrebbe rimanere ben al di sotto del tasso salutare del 2 per cento. E ha suggerito che anche nei prossimi anni potrebbero essere necessari graduali incrementi del costo del denaro” e il risultato si è visto subito con i mercati azionari americani che hanno invertito la rotta e hanno chiuso in terrritorio positivo con i metalli preziosi in spolvero, l’oro ha guadagno circa 20 $, e con il cross eur/usd che è passato da 1,12 a circa 1,13.
Possiamo dire che quello che è successo ieri, era quello che i mercati volevano sentirsi dire e lo hanno manifestato.
Adesso, la data più probabile per il secondo rialzo dal 2006 è giugno, Payrolls di venerdì prossimo permettendo.

 

By Edoardo Biagini.