In settimana i buoni dati americani rilasciati nella giornata di mercoledì hanno spinto il dollaro al rialzo. Tale forza del biglietto verde ha dunque penalizzato per intero il compartimento dei preziosi, divenuto meno appetibile soprattutto per i compratori non USA.

Inoltre, l’allentamento delle tensioni tra gli Stati Uniti e la Corea del Nord (il 27 aprile si terrà il primo summit tra le due Coree: un incontro tra pari che non avveniva da 10 anni) ha fatto in modo che la percezione del rischio geopolitico venisse meno, sebbene permangano le tensioni tra la Russia e diversi Paesi occidentali a seguito dell’avvelenamento di un ex agente di Mosca e di sua figlia sul suolo britannico e la cui responsabilità sarebbe riconducibile – secondo gli accusatori guidati dal primo ministro del Regno Unito Theresa May – alla Russia. Tale grave incidente diplomatico ha generato una serie di ritorsioni da entrambe le parti: 27 paesi hanno espulso numerosi diplomatici russi e il Cremlino ha contraccambiato con una mossa analoga (espellendo, tra l’altro, 60 diplomatici americani e chiudendo il consolato di San Pietroburgo).

Prosegue la caduta dei titoli tecnologici in seguito allo scandalo Facebook – Cambridge Analytica: le azioni del gigante di Mountain View hanno perso circa il 17% dall’inizio del datagate. La perdita di fiducia generalizzata ha innescato un domino che non ha risparmiato praticamente nessuna delle più importanti aziende del settore hitech: Twitter lascia sul terreno il 21%, Apple il 13% e Netflix il 12%. Difficile dire se e quando lo scenario ribassista su questi titoli così “pesanti” invertirà la rotta.

Infine, se alcune tensioni geopolitiche iniziano a raffreddarsi, ve ne sono altre che si riaccendono: è notizia di venerdì che durante le proteste palestinesi per la “Grande Marcia del Ritorno” (manifestazione contro Israele a ridosso del confine che durerà 46 giorni) l’esercito di Gerusalemme ha aperto il fuoco sui manifestanti ferendone oltre 300 e uccidendone 5.

 

Oro (XAUUSD)

Il prezzo del metallo questa settimana ha fatto registrare, tra il compartimento dei preziosi, l’unica chiusura positiva. Infatti, nonostante il rafforzamento del dollaro, le quotazioni sono state sostenute da una parte dalle continue tensioni geopolitiche in atto e, dall’altra, dalla caduta delle valutazioni dei giganti dell’IT che trascina le borse al ribasso. Tali fenomeni dirottano i flussi monetari degli investitori verso la ricerca di asset più sicuri. Il trend per l’oro rimane pertanto positivo: da monitorare la tenuta dell’area 1300 $/oz verso il basso mentre, verso l’alto, la forte resistenza in area 1350 $/oz che da inizio anno non ha permesso al metallo ulteriori allunghi.

Grafico giornaliero XAUUSD (principali supporti e resistenze)



Anche sul grafico settimanale il quadro rimane positivo. Attualmente il prezzo è congestionato nel rettangolo delimitato tra i 1300 $/oz e i 1350 $/oz. Da notare che con la fine di marzo l’oro ha fatto segnare il terzo trimestre consecutivo di guadagni, un fatto che non accadeva dal 2011. Continuano inoltre ad aumentare gli afflussi di denaro negli Exchange Traded Fund (ETF) che hanno come sottostante il metallo. Infine, secondo gli analisti, la recente nomina di John Bolton come consigliere alla sicurezza nazionale americana potrebbe portare ad un cambio di politica nei confronti dell’Iran, probabilmente meno “soffice” rispetto a quella attualmente adottata.

Grafico settimanale XAUUSD (principali supporti e resistenze)


 

Argento (XAGUSD)

Settimana relativamente tranquilla per l’argento. Il prezzo del metallo rimane ancora imprigionato (per la nona settimana consecutiva) nell’area 16,10 – 16,90 $/oz. La domanda stenta a decollare mentre l’offerta continua a non mostrare segni di cedimento. Il trend pertanto resta ribassista e al momento non si scorgono driver sufficientemente forti da attrarre l’attenzione degli operatori. A livello tecnico, solo una rottura dell’area 17,50 $/oz (al di sopra dunque delle medie mobili settimanali a 100 e 200 giorni) potrebbe innescare ulteriori allunghi fino al test della forte resistenza posta in area 18,50 $oz.

Grafico settimanale XAGUSD (principali supporti e resistenze)



 

Platino (XPTUSD)

Dopo un tentativo di ripresa che ha spinto i prezzi fino a sopra quota 1000 $/oz, le quotazioni del platino accusano la forte pressione ribassista data dal mercato fisico, attualmente in eccesso di offerta. Tale fase di oversupply – affermano gli analisti – potrebbe perdurare nel corso di tutto il 2018 lasciando quindi pochi spunti rialzisti alla corsa del prezzo del metallo. Le stime prevedono tuttavia una media di 975 $/oz nel terzo e nel quarto trimestre dell’anno.

Grafico giornaliero XPTUSD (principali supporti e resistenze)



 

Palladio (XPDUSD)

Nelle ultime settimane il rally del palladio ha progressivamente perso la forza mostrata nella prima parte dell’anno. Il trend rimane tuttavia rialzista sebbene gli analisti siano piuttosto cauti su ulteriori slanci sopra i 1000-1100 $/oz. La ragione di ciò è da ricondursi ad un possibile raffreddamento della domanda sia da parte del mercato dell’auto sia da parte degli altri settori industriali che impiegano il metallo. Il prezzo medio per tutto il 2018 sarà – secondo le previsioni degli analisti – attorno i 950 $/oz.

Grafico giornaliero palladio (principali supporti e resistenze)

 

Eurodollaro (EURUSD)

Ennesima settimana di compressione per l’eurodollaro. Il saggio di cambio è attualmente in fase di equilibrio: da una parte viene comprato (la valuta è preferita al dollaro dagli investitori nei momenti di risk-on) mentre dall’altra venduto (vista la volontà della FED di far seguire al recente rialzo dei tassi altri 2 rialzi nel corso dell’anno). Il trend rimane comunque laterale – rialzista. I supporti e le resistenze più importanti sono in basso a 1,20 e in alto a 1,25.

Grafico giornaliero EURUSD (principali supporti e resistenze)

 

In breve

ORO

Resistenze

1365

1375 - 1380

Supporti

1235 - 1250

1310 - 1350

 

ARGENTO

Resistenze

17,35

17,70 - 18

Supporti

15,60 - 16,15

16,62 -16,65

 

PLATINO

Resistenze

1010

1030 - 1045

Supporti

890

910 - 915

 

PALLADIO

Resistenze

1100

1150 - 1175

Supporti

950 - 960

985 -1000

 

EURUSD

Resistenze

1,21 – 1,22

1,25 – 1,27

Supporti

1,1850

1,19

 

 

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