Prosegue la guerra commerciale tra Washington e Pechino: questa, in sostanza, la notizia che ha tenuto alta l’attenzione degli operatori per tutta la settimana. Infatti, dopo i già annunciati dazi su acciaio e alluminio (non ancora completamente digeriti dai mercati) Trump prosegue imperterrito con la sua politica commerciale lasciando attoniti vecchi e nuovi partner: sono in arrivo altri dazi su1300 prodotti di fattura cinese per un valore di merci importate pari a circa 60 miliardi di dollari. Tuttavia, la Cina non sta a guardare e a sua volta ha già minacciato ritorsioni. Se lo scontro dovesse proseguire senza nessuna marcia indietro da parte degli Stati Uniti Pechino è pronta a tassare un centinaio di prodotti americani per un controvalore di circa 3 miliardi di dollari. Ad essere maggiormente colpiti dai dazi cinesi sono gli allevatori di carne di maiale americani che, fino a pochi giorni fa, hanno sempre potuto contare sulla grande domanda cinese. Ovviamente la guerra commerciale scatenata da Washington non piace a molti e si sono già levate le prime voci contrarie.

Per quanto invece riguarda l’Europa, parrebbe che al momento quest’ultima l’abbia scampata: non sono previsti dazi. Ciononostante, l’apprensione per la nuova strategia commerciale americana è palpabile e la tensione, soprattutto in alcuni settori, è alle stelle.

I mercati hanno reagito malissimo, già colpiti dalla vicenda Facebook – Cambridge Analytica che in settimana ha trascinato praticamente tutto il settore dell’IT verso il basso. A tutto ciò si va ad aggiungere una FED falco, con il primo rialzo dei tassi dell’era Powell. Il numero uno dell’Istituto centrale americano ha voluto fin da subito mostrare i muscoli e ha ribadito la volontà di rialzare ancora 2 volte i tassi nel corso dell’anno e altre 3 volte per quel che invece riguarda il 2019.

In questo clima di tensione ad aver la meglio sono stati i beni rifugio per eccellenza, ovvero i preziosi, ed in particolar modo l’oro che nella giornata di venerdì si porta al di sopra dei 1350 $/oz. Male il dollaro, nonostante una FED aggressiva. Il biglietto verde, penalizzato dalla politica sempre più isolazionista di Trump, è infatti stato venduto contro le principali valute (euro, yen giapponese e franco svizzero su tutte). Come detto, settimana da dimenticare per l’azionario, soprattutto quello americano e le borse asiatiche. Meno colpite quelle europee, sebbene anch’esse non abbiano avuto una settimana particolarmente brillante.

 

Oro (XAUUSD)

In settimana le tensioni geopolitiche tra Russia e UK si sono (apparentemente) affievolite per lasciare posto a quelle commerciali tra Stati Uniti e Cina. Tali tensioni, come già detto poco sopra, hanno spinto gli operatori ad adottare un atteggiamento difensivo e nonostante il rialzo dei tassi della FED l’oro, e non il dollaro, è l’asset che ne esce vincitore. Sebbene sia prematuro per gridare al rally, indubbiamente la forza che sta mostrando il metallo giallo non può passare inosservata. Solo lo sfondamento al rialzo dei recenti massimi in area 1360 – 1370 $ (con grossi volumi di acquisto) potrebbe innescare un vero rally. Il trend è laterale/rialzista. Si ricorda comunque che le ultime occasioni in cui la FED ha alzato i tassi di interesse sono combaciate con un minimo del metallo giallo.

Grafico giornaliero XAUUSD (principali supporti e resistenze)

Anche sul grafico settimanale l’outlook rimane neutrale, ma leggermente più orientato al rialzo rispetto la settimana scorsa. Il metallo resta ancora bel al di sopra delle medie mobili a 100 e 200 giorni (settimanali) e continua ad oscillare nel canale rialzista partito a gennaio 2017. Tuttavia, bisognerà aspettare lo sfondamento dei 1350 $/oz per sperare in un rally più sostanzioso.

Grafico settimanale XAUUSD (principali supporti e resistenze)

 

Argento (XAGUSD)

Dopo la falsa rottura del lato inferiore del triangolo ribassista l’argento in settimana, trascinato dall’oro, si riporta all’interno della figura. Le medie a 100 e 200 giorni continuano tuttavia a dimostrarsi delle forti resistenze che bloccano ogni spunto rialzista. Le quotazioni faticano ad uscire dal range esiguo che ha caratterizzato l’andamento del prezzo negli ultimi mesi. L’outlook continua a rimanere negativo.

Grafico settimanale XAGUSD (principali supporti e resistenze)




 

Platino (XPTUSD)

Anche per il platino la media a 100 giorni si rivela essere un ostacolo insormontabile. Il momento per il metallo è delicato: sopra, come detto, la media a 100 giorni che fa da resistenza mentre sotto troviamo la trendline rialzista già testata diverse volte al ribasso. Fintanto che il prezzo rimane al di sotto dei 950 dollari l’oncia l’outlook è neutrale/ribassista. Un miglioramento del quadro a lungo termine lo si avrebbe invece con lo sfondamento al rialzo prima dell’area 975 $/oz e successivamente dei massimi in area 1000 dollari.

Grafico giornaliero XPTUSD (principali supporti e resistenze)

 

Palladio (XPDUSD)

Settimana piatta per palladio, indeciso se testare la media a 100 giorni verso il basso oppure quella a 200 giorni verso l’alto. Il quadro nel breve termine è neutrale mentre resta positivo quello sul lungo termine. Anche per questo metallo, impiegato largamente ad uso industriale, l’atteggiamento tenuto dagli operatori è attendista: i timori che i dazi vengano estesi a palladio e platino sono fondati.

Grafico giornaliero palladio (principali supporti e resistenze)

 

Eurodollaro (EURUSD)

Il cambio rimane ancora per l’ennesima settimana incanalato nel box 1,20 – 1,25. L’outlook – nonostante i rialzi annunciati dalla FED - è neutrale. La moneta, da una parte si rinforza in quanto bene rifugio, dall’altra stenta a decollare proprio a causa dei sopraccitati rialzi programmati dall’Istituto centrale americano. Il tasso di cambio viaggia ancora abbondantemente sopra le medie mobili a 100 e 200 giorni. Verso l’alto l’ostacolo da superare rimane la soglia degli 1,25 mentre verso il basso troviamo ancora i soliti supporti: 1,22 – 1,20 -1,18 ed infine 1,16.

Grafico giornaliero EURUSD (principali supporti e resistenze)

 

In breve

ORO

Resistenze

1365

1375 - 1380

Supporti

1235 - 1250

1310 - 1350

 

ARGENTO

Resistenze

17,35

17,70 - 18

Supporti

15,60 - 16,15

16,62 -16,65

 

PLATINO

Resistenze

1010

1030 - 1045

Supporti

890

910 - 915

 

PALLADIO

Resistenze

1100

1150 - 1175

Supporti

950 - 960

985 -1000

 

EURUSD

Resistenze

1,21 – 1,22

1,25 – 1,27

Supporti

1,1850

1,19

 

 

 

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