FOMC del 21 settembre: rialzo dei tassi di 0.75 punti base, il quinto del 2022. Andamento del mercato dell'oro: i casi Cina e India

Alla fine le aspettative degli analisti si sono realizzate: in occasione della riunione FOMC del 21 settembre, la Federal Reserve ha disposto l’aumento del livello dei tassi di 0.75 punti base. Il rialzo si è dunque verificato per la quinta volta quest’anno e per ben tre volte l’aumento è stato dello 0.75.

La stretta monetaria ha portato il costo del denaro a livelli superiori a quelli del 2008.

“La Fed è impegnata a riportare l’inflazione al 2% e ha gli strumenti e la determinazione per farlo […]. Non c’è una strada indolore per lasciarci l’inflazione alle spalle […]. Per tornare a una crescita normale serve una correzione” ha affermato Jerome Powell.

Dunque, secondo Powell, la stretta monetaria è necessaria per portare il tasso di inflazione USA verso l’obbiettivo prefissato in occasione del Jackson Hole Symposium: il 2% (al momento il tasso attuale si aggira sull’8.3%).

Attraverso la manovra, la Fed punta a ridurre la quantità di denaro in circolazione abbattendo così i consumi e conseguentemente la domanda, con l’effetto avverso di rallentare l’attività economica.

Dopo l’annuncio, la Borsa statunitense ha virato al ribasso: l’indice S&P500 ha accusato una flessione dell’1,2%.

 

Effetti del provvedimento sul mercato dell’oro: i possibili scenari

Gli effetti del provvedimento sul mercato dell’oro potrebbero essere molteplici. Da un lato, le manovre Fed sono conseguenza di un tasso di inflazione elevato, la cui ascesa è avvenuta in concomitanza all’aumento dei costi dell’energia.

Elevata inflazione e recessione potrebbero creare uno scenario favorevole per il metallo giallo, considerato il bene rifugio per eccellenza nonché termometro delle varie crisi, capace di proteggere il potere di acquisto degli investitori.

Dall’altro lato tuttavia, il continuo aumento dei tassi potrebbe rendere al tempo stesso i lingotti meno attrattivi agli occhi degli investitori, poiché la detenzione di oro – non generando rendita – aumenterebbe il costo opportunità legato a questa scelta di investimento.

 

Nel frattempo la domanda di oro in Cina aumenta. In India aspettative sul trimestre ottobre-dicembre

Cina e India rappresentano due dei massimi acquirenti di oro al mondo. Dopo una prima parte dell’anno con una  domanda di metallo giallo in calo a causa delle restrizioni legate alla pandemia Covid 19, adesso si sarebbe sviluppata un’inversione di tendenza per particolari dinamiche interne ai due Paesi.

In Cina il periodo delle cerimonie in particolare sta sostenendo la domanda di metallo giallo.

In India, invece, gli acquisti sarebbero – secondo più analisti - destinati ad aumentare in vista della stagione dei festival. Questo purché la domanda sia sostenuta da un impatto non troppo crudele dei monsoni sul reddito derivante dal settore agricolo.

 

Cina e importazioni di oro: sensibile crescita nel mese di luglio

Nel mese di luglio, la Cina ha registrato un nuovo record di importazioni di metallo giallo. In particolare sono state importate 178 t, il livello più alto da cinque anni a questa parte, più del doppio rispetto a giugno e otto volte maggiore rispetto a maggio:

Secondo WGC ciò sarebbe la diretta conseguenza della combinazione di due fattori:

  • crescente domanda di oro destinato al consumo interno;
  • aumento del prezzo locale.

Analizziamoli.

 

Prezzo e domanda di oro destinato al consumo interno cinese

A fine agosto in Cina sempre più città hanno implementato blocchi parziali per contenere i casi di Covid-19. Ciò ha inciso sul consumo di oro locale nel breve termine. Le mostre solitamente tenute dai produttori a inizio settembre - una su tutte la Shenzhen Jewellery Fair – sono state posticipate. Sempre a causa della pandemia, inoltre, è da considerare il generale rallentamento delle attività commerciali nei principali indotti cinesi.

Questo stato di cose avrebbe potuto continuare a pesare sulla domanda di oro e di conseguenza sul prezzo. Eppure in Cina, nonostante questo, il prezzo dell’oro ha recentemente subito un incremento.

Mentre la posizione aggressiva della Fed statunitense in merito all'inasprimento monetario ha pesato sul prezzo dell'oro in dollari, il prezzo dello stesso in Renminbi ha registrato un aumento marginale. Ciò è stato determinato dal deprezzamento del 2% del Renminbi rispetto al dollaro, grazie a un dollaro forte e ad attività economiche lente in Cina.

Secondo Ray Jia – Senior Analyst di World Gold Council – tale spinta sarebbe stata determinata:

  • dai produttori, che hanno fatto scorta di metallo giallo ad agosto in vista dell’atteso picco stagionale di consumo di oro. Come visto nel precedente articolo, infatti, l’oro è considerato elemento imprescindibile in molte celebrazioni culturali e religiose (una su tutte il matrimonio). Nei mesi estivi vi è stata una forte impennata di richieste da parte di consumatori, e i produttori si sono dunque dovuti adeguare di conseguenza, immagazzinando metallo giallo;
  • nonostante lo scenario sanitario complesso generato dalla pandemia Covid-19, Shenzhen – uno dei maggiori poli produttivi d’oro cinesi – non è stato bruscamente colpito e dunque non ha subito rallentamenti potendo continuare le attività;
  • il prezzo dell'oro locale - relativamente stabile - di fine agosto, inoltre, potrebbe aver favorito l’acquisto anche in alti quantitativi.

Lo spread del prezzo dell’oro Shanghai-Londra ha continuato ad aumentare ad agosto, raggiungendo in media 10,6 USD/oncia nel mese, 4,2 USD/oncia in più al mese e 4,8 USD/oncia in più su base annua.
 

 

 

India e domanda di oro: stagione dei festival  e clima i fattori chiave

In India il consumo di oro è salito a 800 tonnellate lo scorso anno, in seguito all’allentamento delle restrizioni legate al virus. Ciò ha scatenato la domanda di metallo giallo al punto da costringere il governo ad aumentare la tassa di importazione sull’oro. Il fine è stato quello di ridurre gli afflussi dopo che il crescente divario commerciale del Paese ha spinto la rupia a un minimo storico.

Secondo Ashish Pethe - presidente dell'All India Gem and Jewellery Domestic Council – fermo restando la tassa di importazione, quest’anno in India le vendite di oro dipenderebbero dalla capacità reddituale di quella parte di popolazione il cui reddito deriva dal settore agricolo.

In India il settore agricolo, infatti, determina il sostentamento e dunque la capacità di acquisto di coloro che sono considerati i massimi acquirenti di oro. La performance del settore agricolo dipende a sua volta dall’incidenza del monsone annuale e dalla percentuale di piogge irregolari di quest'anno: in India le vendite di oro potrebbero subire una forte flessione nel caso i raccolti venissero danneggiati, poiché ne risulterebbe intaccato il reddito del “massimo acquirente” e dunque il livello di domanda rurale. 

Nel frattempo, sempre secondo Ashish Pethe, l'impatto iniziale dell'aumento della tassa di importazione sarebbe stato compensato da un calo dei prezzi internazionali. Nel frattempo, infatti, i prezzi spot dell'oro a livello globale sono calati, a causa delle aspettative di una stretta monetaria più aggressiva da parte della Federal Reserve statunitense. In India ciò ha spinto i prezzi al di sotto del livello di 50.000 rupie per 10 grammi.

 

 

La stagione dei Festival in India

L’abbassamento dei prezzi in India potrebbe favorire l’aumento di domanda di metallo giallo durante la stagione dei festival. Secondo Pethe, non è quindi da escludere un aumento delle vendite durante il trimestre ottobre - dicembre. Acquisto e uso di oro, infatti, sono considerati di buon auspicio in occasione di Festival come quello di Diwali e anche durante il periodo dei matrimoni, che segue proprio la stagione dei festival.

Durante questo trimestre, lo scorso anno sono state vendute in India 349.9 tonnellate.

 

Mercato dell’oro in India e Cina: potenziale ripresa? Incide però la Fed

Rispetto ai primi mesi dell’anno dunque, il mercato dell’oro cinese dimostra di essere adesso in forte ripresa. In India la stagione dei festival, in combinazione con un reddito derivante dal settore agricolo sostenuto, potrebbero supportare la domanda. Tuttavia, i prezzi del bene rifugio si attestano ad oggi tra i 1600 e 1700 dollari l’oncia. Ciò sarebbe da ricondurre alle politiche di inasprimento Fed ed alle aspettative di un prossimo incremento dei tassi.

I dati del Dipartimento del lavoro USA, infatti, hanno mostrato martedì che l'indice dei prezzi al consumo è salito dello 0,1% il mese scorso. Il tasso di inflazione core annuo statunitense è sceso all'8,3% ad agosto rispetto all'8,5% di luglio. Sebbene i costi della benzina siano rallentati, si è verificato un aumento generalizzato dei prezzi, su cibo e alloggi in particolare. Nello specifico, qua i prezzi sono aumentati dello 0,6% ad agosto.

Secondo Spivak – analista DailyFX - questi dati avrebbero alimentato le decisioni di aumento rapido e importante dei tassi in occasione della riunione FOMC del 21 settembre scorso.

Anche se l'oro è visto come una copertura contro l'inflazione, un ulteriore incremento dei tassi di interesse potrebbe diminuirne l’attrattiva, poiché aumenterebbe il costo opportunità legato alla detenzione di metalli preziosi.

I rendimenti Treasury – supportati da un dollaro forte – restano nel frattempo vicini al picco toccato lo scorso martedì.

 

Euro in calo dopo il taglio delle forniture di gas russo: toccato il minimo storico

Nel frattempo, con l’annuncio di Mosca relativo al taglio di forniture di gas all’Europa, l’euro è sceso sotto al livello di 0,99 negli scambi con il dollaro. A partire dall’invasione dell’Ucraina, l’euro ha iniziato progressivamente a calare e la recente notizia del blocco forniture dal canale Nord Stream 1 ne ha enfatizzato la discesa facendogli raggiungere il livello più basso da dicembre 2022.

 

 

 

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