Dopo aver toccato i 1690$ / 1675$ a inizio luglio, il prezzo dell’oro ha recentemente subito una forte ripresa: nell’ultima settimana di luglio il metallo giallo è salito di oltre il 3%, arrivando a 1780$/oz, fino a toccare – nella giornata dell'8 agosto - i 1782,91$/oz (08/08/2022 -15:38).

Contromisure Fed all’inflazione

Nel mese di giugno, con il sensibile incremento dell’inflazione Usa, la Fed è andata a inasprire la sua politica monetaria, aumentando più volte i tassi di interesse in modo aggressivo. L’aumento dei tassi ha influito negativamente sul prezzo dell’oro: questo ha portato gli investitori a valutare altre soluzioni di investimento per abbattere il costo-opportunità.

Gli aumenti dei tassi, combinati al rafforzamento del dollaro Usa, hanno quindi portato il metallo giallo ai minimi annui a inizio luglio: come analizzato nel precedente articolo, l’oro ha toccato i 1769 $/oz in data 5 luglio, contro i 1780 $/oz di gennaio.

L’inflazione elevata e le misure di inasprimento della politica monetaria da parte delle banche centrali hanno colpito la domanda dei consumatori e dell'industria per la maggior parte delle materie prime, provocandone un restringimento e alleviando così parte della pressione data dal rialzo dei prezzi.

La riunione FOMC: verso una politica più accomodante?

In occasione dell’ultima riunione della Federal Open Market Committee (FOMC) si è assistito a un contestuale e forte calo dei rendimenti dei Treasury, con il rendimento a 2 anni che è sceso al livello più basso in quasi un mese (2,84%): i commenti del presidente Jerome Powell, infatti, sono stati presi come un segnale di superamento del picco di aggressività della Fed: durante la sua conferenza stampa, il capo della Banca centrale ha affermato che un altro aumento dipenderà dai dati, suggerendo che i responsabili politici potrebbero rallentare il ritmo del ciclo di inasprimento in futuro.

3 fattori a supporto dell’oro

Possibile aggiustamento IPC

Sebbene l’indice dei prezzi al consumo sia salito a livelli record negli ultimi quattro decenni, è probabile che questo inizi ad aggiustarsi visto il calo dei prezzi delle materie prime, comprese quelle del settore energetico come petrolio e benzina. Questo può aiutare a ridurre il numero degli eventuali futuri rialzi dei tassi, favorendo dunque il metallo giallo.

Rallentamento crescita economica Usa

Negli Usa il Pil si è nuovamente contratto nel periodo aprile-giugno. Per il secondo trimestre consecutivo si è manifestato un crollo dell’attività commerciale: rallentamenti della crescita economica potrebbero aumentare il rischio di flessione e l’oro potrebbe prosperare in questo ambiente, con trader attratti del metallo giallo nel breve termine. L’oro è da sempre considerato il bene rifugio per eccellenza, l’investimento sicuro durante le incertezze economiche e politiche: quando, nel 2021, lo scenario economico globale ha iniziato ad aggravarsi a causa della pandemia, gli investitori si sono precipitati sul metallo giallo, con prezzi saliti ai massimi pluriennali. Allo stesso modo, nei primi giorni di conflitto Russia-Ucraina, i prezzi dell’oro si sono avvicinati a livelli record.

Il caso Cina: dopo la flessione, la domanda di metallo giallo torna ad aumentare supportandone il prezzo

Nella prima parte dell’anno in Cina abbiamo assistito allo sviluppo di forti timori legati ai blocchi causati dal Covid. Questi hanno impattato negativamente sul prezzo dell’oro: come visto nel precedente articolo, in seguito ai lockdown cinesi le vendite di gioielli hanno registrato un ribasso del 30% anno su anno, impattando negativamente sulla domanda spot di metallo giallo.

In Cina tuttavia, si è di recente assistito ad una forte inversione di tendenza: l’oro è infatti considerato elemento imprescindibile in molte celebrazioni culturali e religiose, una su tutte il matrimonio. Vi è stata quindi nelle ultime settimane una forte impennata nelle vendite di gioielli in oro da parte di consumatori che hanno in programma di sposarsi prossimamente. Alcune di queste persone, altresì, sono coloro che avevano programmato di sposarsi negli ultimi due anni e che dunque hanno dovuto rimandare causa forza maggiore rappresentata dalla pandemia.

In questo momento l’apertura prudente di alcune parti della Cina sta favorendo questi consumatori, finalmente in grado di recarsi nuovamente in negozio ad acquistare oro. In aumento, inoltre, anche il numero di acquirenti che acquistano oro da investimento (sotto forma di lingotti e monete) approfittando del calo dei prezzi di inizio luglio e tenendo d'occhio le oscillazioni dei tassi di interesse della Federal Reserve statunitense.    

Conclusione: dopo il rally del dollaro, l’oro torna a salire

Dopo il calo del dollaro Usa, protagonista in precedenza di un vero e proprio rally, il volume degli scambi è aumentato. Questo è accaduto dopo le recenti dichiarazioni dei membri della Fed, che hanno ridimensionato la prospettiva di un taglio dei tassi nel prossimo anno.⁠

L’oro ha quindi riguadagnato terreno, anche se sulle previsioni incide la prospettiva di un nuovo aumento dei tassi di interesse per quest’anno.⁠ Momento chiave sarà quindi la riunione di fine settembre della Fed, durante la quale verrà definita la sua prossima strategia.⁠

Nel frattempo negli Usa l’inflazione continua ad aumentare, raggiungendo un tasso annuo del 9,1%⁠.⁠ 

 

Fonti: