Nell’articolo precedente abbiamo analizzato i clamorosi record dell’oro, che nell’ultimo periodo ha superato quota 2380 dollari per oncia. Le ragioni dietro all’impennata del metallo giallo sono da ricercarsi nelle promesse della Fed, che sembra intenzionata a tagliare i tassi d’interesse nel mese di giugno, ma anche negli acquisti compulsivi da parte della Cina.

Nei prossimi paragrafi vedremo come la domanda cinese abbia impattato sul prezzo dell’oro in modo significativo, incasellandosi a pieno titolo tra i fattori responsabili delle cifre “da capogiro” delle ultime settimane.

L'oro alle stelle non scoraggia gli investitori cinesi

In Cina il prezzo dell’oro ha sfondato il tetto dell’equivalente di 2400 dollari per oncia, mettendo in luce il notevole premio della Cina alle quotazioni del metallo di Londra. 

Nonostante il metallo giallo galoppi ormai su scala globale, gli investitori cinesi hanno acquistato alla cifra di 565 ¥  al grammo (circa 2431 dollari per oncia): inferiore dello 0,4% al nuovo record registrato dallo Shanghai Gold Exchange nella giornata di venerdì 12 aprile. Si tratta del 17° nuovo picco massimo registrato in 32 sessioni dall’inizio del mese di marzo.

Nel grafico che segue vediamo l’andamento del prezzo dell’oro in yuan e in dollari.

Investimenti cinesi in oro "sostanziosi" dopo il prezzo a $2400, sfidando così la politica rialzista della Fed americana

 

L’impennata del prezzo e la consapevolezza di acquistare sopra mercato non danneggia la domanda cinese: al contrario, gli investitori sono impressionati dalla performance dell’oro in Renminbi, e la ricerca di un bene rifugio rinforza la richiesta di lingotti e monete.

Le importazioni rispecchiano domanda locale

La Cina ha importato 160 tonnellate d’oro su base netta a gennaio, con un significativo aumento mensile di 104 tonnellate: il gennaio più forte mai registrato, secondo gli ultimi dati delle dogane cinesi.

Mercato dell'oro cinese a marzo: le riserve auree ufficiali sono aumentate ulteriormente, la domanda all'ingrosso è leggermente diminuita

 

Un risultato che trova risposta nella forte domanda all’ingrosso di inizio anno e nel premio locale che, abbiamo visto, è notevolmente più alto del mercato di Londra.

Contrazione della domanda nel mese di febbraio, con un calo di 82 tonnellate rispetto al mese precedente. Una riduzione motivata dai cambiamenti della domanda d’oro all’ingrosso del mese di febbraio, oltre che dai giorni di contrattazione ridotti dal Capodanno cinese. 

Da precisare che il mese di febbraio si è comunque assestato sopra la media degli ultimi dieci anni, come dimostra il grafico che segue:

Mercato dell'oro cinese a febbraio: domanda stabile, riserve auree in aumento

Settore immobiliare e mercato azionario: il lato nero della ripresa cinese

Se gli investitori cinesi strizzano l'occhio all’oro, il settore immobiliare sembra ormai arenato. Nonostante un PIL soddisfacente nel primo trimestre del nuovo anno, le vendite di immobili non hanno trovato terreno fertile nella ripresa economica del gigante asiatico.

Secondo le analisi di Dealogic pubblicate dal Financial Times gli investimenti nel settore sono scesi di quasi 1/10 rispetto al primo trimestre del 2023, mentre l’attività sui mercati dei capitali azionari della Cina continentale (e non solo) è crollata ai minimi da molti decenni.

Il dragone sembra aver perso il trono di porto sicuro in Asia, soppiantato dall'India, mentre il declino nel settore del mattone continua a farsi sentire, come mostrato nel seguente grafico:

FACTBOX: La crisi immobiliare in Cina alimenta i timori sulla domanda di materie prime nel 2024

In un clima di preoccupazione per il settore del real estate e di incertezze della borsa, gli investitori cinesi - sforniti di asset alternativi - puntano alla sicurezza dell’oro.

Non solo privati: gli acquisti della Banca Centrale

Nel frattempo, la Banca Centrale Cinese (PBOC) continua ad alimentare le proprie riserve auree. A marzo si è verificato un nuovo incremento: è il diciassettesimo mese di crescita consecutivo

Secondo i dati ufficiali la Cina detiene 72,74 milioni di once d’oro, per un valore pari a 161,07 miliardi di dollari.

Ecco il tracciato che illustra gli acquisti di oro del dragone, in costante crescita:

Mercato dell'oro cinese a marzo: le riserve auree ufficiali sono aumentate ulteriormente, la domanda all'ingrosso è leggermente diminuita

 

Nel 2023 la PBOC ha conquistato il record di maggior acquirente ufficiale di oro, con acquisti netti di 7,32 milioni di once (224,9 tonnellate metriche). 

Secondo il World Gold Council, si è trattato del più elevato acquisto di metallo giallo in un singolo anno dal 1977: un segnale inconfutabile della fiducia che il gigante cinese ripone nel potere dell'oro.

 

Fonti: