La settimana di borsa è stata caratterizzata ancora una volta dalle tensioni scaturite dai dazi sia tra USA ed Europa e sia tra USA e Cina. I colloqui tra Trump e la Merkel (avvenuti venerdì scorso) non hanno portato ad alcuna soluzione unanime ma hanno anzi inasprito i toni soprattutto nel caso in cui Washington decidesse di proseguire per la sua strada.

E neppure la due giorni di negoziati con Pechino sembra sia iniziata col piede giusto, dato che il primo commento a conclusione della sessione di venerdì 4 maggio è stato piuttosto scoraggiante: “Le differenze restano grandi – così riporta IlSole24Ore citando l’Agenzia Nuova Cina (Xinhua) - Le due parti, tuttavia, si sono impegnate comunque a risolvere le loro dispute commerciali attraverso il dialogo”. Ricordiamo che gli Stati Uniti hanno chiesto alla Cina di ridurre il surplus commerciale di 100 miliardi l’anno (fino a raddoppiare a 200 miliardi entro il 2020). Una condizione che, al momento, non pare accettabile alla controparte cinese.

E così l’ottava di borsa è iniziata all’insegna degli scarsi volumi (anche a causa delle festività del 1° maggio) e della scarsa fiducia. Non ha aiutato gli operatori neanche il meeting di metà settimana della FED, dal quale non si sono potute evincere troppe indicazioni se non che l’inflazione si sta stabilizzando verso il tanto agognato target del 2%. Al momento non è quindi emersa la volontà di accelerare il ritmo di rialzi dei tassi e si può dunque evincere che, con ogni probabilità, quest’anno si avranno altri 2 rialzi al massimo. In effetti gli ultimi dati macroeconomici americani suggeriscono un lieve rallentamento nella crescita e lo stesso discorso vale per l’Eurozona, specie dopo i dati pubblicati in settimana sull’inflazione (calata nel mese di aprile).

A fronte di così tante incertezze, l’atteggiamento degli operatori è stato piuttosto cauto e si è potuto notare un dirottamento degli investimenti in asset meno rischiosi (come i titoli governativi e le valute rifugio). Il compartimento dei preziosi (e il discorso può essere esteso alle materie prime in generale) è stato da una parte penalizzato dal dollaro forte ma dall’altra sostenuto (questo vale solo per i preziosi, soprattutto oro e argento) dal clima di incertezza a livello commerciale. Il cambio eurodollaro è infatti sceso, dopo diverse settimane, sotto il livello chiave degli 1,20.

 

Il Dollar Index continua a salire (sopra le medie a 100 e 200 giorni)

 

Oro e dollaro americano: ancora in correlazione inversa (oro in rosso)

 

Oro (XAUUSD)

Come detto poco sopra, anche questa settimana a guidare l’andamento delle quotazioni del metallo giallo è il dollaro. La ritrovata forza ( notare il dollar index sopra le medie mobili a 100 e 200 giorni) mette sotto pressione le materie prime. Il metallo giallo è tuttavia sostenuto dall’andamento dei negoziati sui dazi tra America e Cina, il cui buon esito è al momento quantomeno incerto. Attualmente il prezzo ha rimbalzato dalla media mobile a 100 giorni in area 1304 $/oz che ha fornito un buon supporto. Da monitorare l’andamento del biglietto verde il quale, lo ribadiamo, sembra essere uno dei driver più importanti.

Grafico giornaliero XAUUSD (principali supporti e resistenze)


Sul grafico settimanale l’outlook rimane neutrale - positivo, essendo il prezzo ancora al di sopra delle due medie mobili a 100 e 200 giorni. Nonostante la caduta delle ultime tre settimane diversi analisti rimangono bullish sul metallo sebbene ammettano che, almeno nel breve termine, la discesa potrebbe continuare. Il target (più diffuso tra i forecaster) a fine 2018 rimane immutato sui 1450 $/oz.

Grafico settimanale XAUUSD (principali supporti e resistenze)

 

Argento (XAGUSD)

Settimana poco mossa per l’argento le cui quotazioni ritornano tuttavia sotto i 16,50 $/oz. Il metallo ha seguito quasi pedissequamente l’andamento del fratello più nobile ma lo scenario, in questo caso, è meno roseo. Le quotazioni hanno ripreso a muoversi sotto le medie mobili a 100 e 200 giorni. L’outlook pertanto passa da neutrale a negativo.

Grafico settimanale XAGUSD (principali supporti e resistenze)

 

Platino (XPTUSD)

Anche per il platino continua a valere – come per la scorsa settimana - lo stesso discorso fatto per oro e argento circa la ritrovata forza del dollaro. Tuttavia, se per oro e argento i fondamentali sono relativamente positivi, lo stesso non può essere detto riguardo al platino. Come già detto in precedenza, la debolezza del metallo è dettata dalla scarsa domanda, sia industriale sia quella proveniente dagli investimenti. Il prezzo viaggia ben al di sotto delle medie mobili a 100 e 200 giorni ed ha toccato i minimi annuali sotto i 900 $/oz (891 $/oz). L’outlook pertanto si riconferma negativo.

Grafico settimanale XPTUSD (principali supporti e resistenze)

 

Palladio (XPDUSD)

Le sanzioni alla Russia continuano anch’esse a tenere banco e pure i fondamentali continuano a sostenere il prezzo del metallo (il quale, come il resto del compartimento, rimane comunque penalizzato dalla ritrovata forza del dollaro). L’outlook è positivo nonostante lo scenario si sia lievemente deteriorato (le quotazioni paiono infatti aver perso il canale rialzista di lungo corso). Ciononostante, le medie mobili a 100 e 200 giorni restano ancora per questa settimana ben al di sotto delle quotazioni attuali.

Grafico settimanale palladio (principali supporti e resistenze)

 

Eurodollaro (EURUSD)

È proseguita questa settimana la discesa dell’euro, la cui causa è da ricondurre – anche in questo caso – alla forza del biglietto verde. Il saggio di cambio è sceso per la prima volta dopo diversi mesi sotto al forte supporto in area 1,20. Il quadro quindi diviene neutrale – neutrale/ribassista. I supporti e le resistenze più importanti si trovano in basso a 1,175 e in alto a 1,20 – 1,25.

Grafico settimanale EURUSD (principali supporti e resistenze)

 

In breve

 

ORO

Resistenze

1365

1375 - 1380

Supporti

1235 - 1250

1310 - 1350

 

ARGENTO

Resistenze

17,35

17,70 - 18

Supporti

15,60 - 16,15

16,62 -16,65

 

PLATINO

Resistenze

1010

1030 - 1045

Supporti

890

900 - 910

 

PALLADIO

Resistenze

1000

1075 - 1100

Supporti

900 - 910

950 -985

 

EURUSD

Resistenze

1,21 – 1,22

1,25 – 1,27

Supporti

1,1850

1,19

 

Fonti: Bloomberg, ABN – Amro, IlSole24Ore, Commerzbank.

 

 

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