Ripresa debole

L'economia globale è precipitata nella sua peggiore recessione dalla Seconda Guerra Mondiale a causa della pandemia. È ormai opinione diffusa che la ripresa sia di natura "U-shaped", quindi molto più lenta di come inizialmente previsto ("V-shaped") e che vada a interessare il 2021, soprattutto nella seconda metà. Molto si gioca sulla capacità dei vaccini di debellare il virus e le sue nuove pericolose mutazioni, ancor di più sull'efficacia, ad oggi latitante, dei governi mondiali nel massimizzare il tasso e la velocità delle vaccinazioni. Purtroppo sono già evidenti le discrepanze regionali, e tra Paesi ricchi ed emergenti.

"Sebbene l'ottimismo sui vaccini abbondi, crediamo ancora che i prezzi dell'oro aumenteranno il prossimo anno tra le crescenti aspettative di inflazione e i rendimenti reali negativi" sottolineano i commodities analysts di ING.

In effetti i tassi di interesse reali dovrebbero rimanere vicini ai minimi storici per il prossimo futuro. A ciò si aggiungono i rendimenti in calo e la perdurante debolezza del dollaro USD, che potrebbero fornire un ulteriore impulso

Quali sono le politiche fiscali e monetarie all'orizzonte?

Guardando oltreoceano - e avendo ben in mente l'influenza americana nelle commodities a livello globale - sono senza dubbio settimane fondamentali nella sfera politica degli USA. La nuova Segretaria al Tesoro di Biden, l'ex presidente della Federal Reserve Janet Yellen, ha dichiarato di non tollerare la "politica del cambio" per ottenere un vantaggio competitivo, a differenza del predecessore Steven Mnuchin, che ha ripetutamente espresso la preferenza per un dollaro più debole. Allo stesso tempo, non ha detto di sostenere un dollaro "forte". Yellen ha anche dichiarato alla Commissione Finanze del Senato che ingenti spese statali saranno necessarie per combattere la pandemia, cercando di attenuare le preoccupazioni per l'aumento del debito giustificandole con i bassi tassi di interesse a lungo termine, come riporta Bloomberg.

L'oro ha conosciuto un deciso rialzo grazie all'allentamento del dollaro in seguito ai commenti sulla valuta statunitense, ai meriti di uno stimolo massiccio e sulle politiche commerciali dei candidati al governo del Presidente eletto Joe Biden. Dopo decenni di lotta contro un prezzo dell'oro più alto, la Fed e le altre principali banche centrali potrebbero effettivamente beneficiare di un prezzo dell'oro più alto in futuro. "Questi banchieri centrali non solo cercano disperatamente di innescare l'inflazione dei prezzi, ma cercano altrettanto disperatamente di cuccidere il fantasma delle aspettative disinflazionistiche" commenta 0Hedge. Il Presidente della Fed Powell lo ha affermato esplicitamente nel suo discorso a Jackson Hole dello scorso agosto. Un aumento del prezzo dell'oro li aiuterebbe chiaramente a raggiungere entrambi gli obiettivi.

Ma come può la Fed innescare un aumento dei prezzi?

Uno dei modi più semplici è incoraggiare un dollaro più basso (Yellen permettendo), che a sua volta porti a costi di input più elevati per materie prime come petrolio, oro e rame. Se i produttori sono quindi in grado di trasferire questi maggiori costi, spingeranno l'inflazione più in alto. In effetti l'obiettivo principale delle banche centrali è aiutare i governi a raccogliere risorse. Questo dà il tono per una più ampia svalutazione di tutte le principali valute ed è di converso positivo per l'oro. Sebbene politiche di Quantitative Easing di questo tipo possano effettivamente "salvare" il debito dei governi, è probabile che il loro impatto sulla crescita sia limitato. 

La crescita significativa dell'offerta di moneta, i tassi di interesse minimi e lo stimolo fiscale hanno aumentato le aspettative di inflazione; pertanto, sarà probabile vedere più denaro affluire alle materie prime con gli speculatori che aumenteranno le loro posizioni, in particolare nei metalli.

Offerta di moneta e benefici al metallo giallo

L'oro ha storicamente ottenuto buoni risultati tra i pullback del mercato azionario e l'elevata inflazione. Negli anni in cui l'inflazione è stata superiore al 3%, il prezzo dell'oro è aumentato in media del 15%. Di più, la ricerca di Oxford Economics2 mostra come l'oro performi bene anche nei periodi di deflazione. Periodi tipicamente caratterizzati da bassi tassi di interesse e forte stress finanziario, che tendono a favorire la domanda di oro. Inoltre, nell'ultimo decennio l'oro è stato più efficace nel tenere il passo con l'offerta di moneta globale rispetto ai Buoni del Tesoro USA, aiutando così gli investitori a preservare il capitale.

Cosa attendersi nel resto dell'anno dai metalli preziosi

L'oro ha chiuso il 2020 in rialzo di oltre il 24%; l'argento, dal canto suo, è stato il metallo prezioso con le migliori prestazioni, chiudendo l'anno passato con un rialzo del 47%. 

A livello globale la ripresa economica mostra alcuni segnali positivi: si dovranno continuare a scontare diverse incertezze, soprattutto nella prima metà dell'anno. Con la ripresa, però, è probabile il sopracitato arrivo di inflazione, spinto dalla domanda e dai costi, ulteriormente alimentati dalla maggiore velocità del denaro, nonostante la debolezza dei mercati del lavoro. Nel contesto di bassi tassi di interesse reali, lenta ripresa della crescita, maggiore volatilità del mercato e indebolimento dell'USD, i metalli preziosi rimarranno una risorsa per i portafogli degli investitori come un paradiso sicuro e un'assicurazione contro le perturbazioni economiche.

Tutti questi fattori rimangono le principali chiavi di supporto della consolidata tendenza al rialzo. Il 2021 sarà, con ogni probabilità, un altro anno di crescita per i metalli preziosi; con l'argento che potrebbe overperformare rispetto al metallo giallo, forte della correlazione che a questi lo lega. 

Per James Steel di HSBC le politiche monetarie e fiscali stanno fornendo i due requisiti di un mercato rialzista per il prezzo dell'oro: maggiore debito e liquidità. Ciò che è più interessante, nel contributo di Steel, è la previsione di continuazione del trend nel prossimo futuro (a sostegno del prezzo dell'oro), indipendentemente dai risultati delle campagne vaccinali.

Quali aspettative di prezzo per i metalli?

La pandemia Covid19 ha scatenato una risposta molto decisa da parte dei decisori politici. Per Edelweiss questo "globale appetito per un eccessivo sostegno monetario e fiscale" crea uno sfondo eccellente per il movimento dei prezzi dell'oro più alto: "Riteniamo che dovrebbe esserci la possibilità di un rimbalzo del dollaro USA a breve termine, ma che i prezzi dell'oro possano spostarsi da 2600 a 2800 USD nel corso del nei prossimi anni".

Secondo Ross Norman, consulente indipendente di "Metals Daily", nei restanti mesi del 2021 la quotazione dell'oro sarà in media pari a $2.025 mentre l'argento a $30.26. Sostanzialmente d'accordo la maggior parte degli analisti finanziari e delle banche d'investimento, come Bank of America,che vede l'oro in media a $2.063.

A cogliere di sorpresa è Goldman Sachs che, nel suo Commodity Outlook, annuncia "l'alba di un nuovo superciclo delle materie prime" (un superciclo può essere definito come "movimenti decennali e al di sopra del trend in un'ampia gamma di prezzi dei materiali di base" derivanti da un cambiamento strutturale della domanda, ndr).

Quale che sia il picco, prevediamo un anno brillante per i metalli preziosi.