Nelle ultime settimane non solo le quotazioni dell'oro sono rimaste stabilmente sopra la soglia dei 1.800 $, ma si sono intravisti segnali di superamento del livello chiave a 1.900 $ (e di 50 €/gr).
 
Dopo la volatilità della scorsa settimana, l'oro si è stabilizzato, supportato da dollaro (indice DXY US$ si aggira vicino al minimo di tre mesi a 90,02) e obbligazioni deboli, così come crescenti incertezze sull'inflazione. Tanto che secondo molti analisti sfiderà il livello nei prossimi giorni.
 
Sul recente rimbalzo potrebbe aver influito anche il recente "Cryptocrash", rinforzando le tesi secondo cui i due asset sono profondamente lontani dall'essere succedanei.
L'estrema volatilità delle criptovalute guidate da Bitcoin ha incoraggiato gli investitori a guardare di nuovo all'oro per garantire sicurezza e stabilità. Il mercato ha soppesato incertezze e rischi nel trading dei token digitali tra dubbi sull'adozione da parte degli investitori istituzionali e criticità normative. L'oro offre un'alternativa alle criptovalute per gli investitori che sono alla ricerca di asset che non sono fiat e quindi non possono essere diluiti dall'aumento di massa monetaria delle banche centrali.
 
I mercati saranno poi in attesa della Fed e dei dati su prodotto interno lordo statunitense, richieste di sussidi di disoccupazione e beni durevoli prevista per questo giovedì; nonchè dei dati sull'inflazione PCE (Personal Consumption Expenditures price index) di questo venerdì, che darà indizi sull'aumento dei livelli dei prezzi e sulle implicazioni per economia e FED stessa. I dati sul PCE sono un indicatore chiave dell'inflazione che la Federal Reserve utilizza per determinare la politica monetaria. I livelli di aprile dovrebbero attestarsi al 3,0%, il livello più alto dal 1992. I crescenti timori inflazionistici hanno spaventato i mercati e i verbali dell'ultimo incontro della Fed hanno suggerito che si cominci a ragionare su misure di allentamento/tapering
 
Il sentiment rimane dunque positivo; guardando ai mercati ciò che si evince sono prospettive di inflazione che si aggiungono a rischio geopolitico, continuata incertezza economica di fronte alla variante indiana del Virus COVID e lento tasso di vaccinazione in gran parte dei paesi.