Le quotazioni del metallo giallo si sono stabilizzate, rimanendo sostanzialmente piatte da molti giorni. Questo è principalmente dovuto all’attesa dei mercati verso alcuni appuntamenti cruciali, almeno nel breve periodo.

 

 

In primis, il rapporto sull'inflazione degli Stati Uniti previsto per oggi, che potrebbe fornire indizi sul percorso di politica monetaria della Federal Reserve. Tutti gli occhi sono puntati sui dati dell'indice dei prezzi al consumo negli Stati Uniti, dopo che il rapporto del mese scorso ha mostrato valori in aumento come non venivano registrati da ben 12 anni. Gli economisti intervistati da Reuters hanno stimato che l'IPC è aumentato dello 0,4% a maggio. Il rapporto sarà dunque l’ultimo e più importante appuntamento prima della prossima riunione politica della Fed (15/16 giugno), almeno in USA.

Gli operatori, in effetti, stanno anche aspettando la decisione della Banca centrale europea, prevista per giovedì stesso, sulle misure (o meglio sulla continuazione delle misure) di stimolo monetario (11:45 GMT, ndr).

Indicativi del sentiment ottimista, nonostante la sostanziale stabilità dei prezzi, sono gli afflussi registrati all’SPDR Gold Trust, il più grande fondo negoziato in borsa garantito dall'oro, con le partecipazioni che sono aumentate dello 0,6% mercoledì.

In generale, sembra che l'inflazione sarà probabilmente il principale motore dei prossimi movimenti di mercato.