La settimana che si accinge a concludersi oggi 22 dicembre ha visto, tra gli avvenimenti principali, la prima vittoria legislativa del presidente Donald Trump: la riforma fiscale è definitivamente stata approvata dal Congresso americano. Sebbene vi siano alcune preoccupazioni tra gli analisti circa l’impatto che tale normativa avrà sul debito pubblico a lungo termine, le borse hanno continuato ad accogliere positivamente il cambiamento continuando a viaggiare su livelli record. È stato quindi smentito ancora una volta il detto “buy the rumors, sell the news”: nonostante l’approvazione fosse già stata pienamente prezzata dai mercati non vi sono state prese di profitto come spesso accade in frangenti simili.

Il secondo evento più importante della settimana che ha attirato le attenzioni degli investitori sono state le elezioni spagnole: le formazioni separatiste catalane hanno vinto il voto anticipato che era stato indetto dopo la (fallita)dichiarazione d'indipendenza. L’affluenza alle urne è stata massiccia ed ha permesso ai separatisti di mantenere la maggioranza assoluta dei seggi, con un 48% circa dei voti. L’impatto di tale voto non ha tuttavia innescato eccessive preoccupazioni: le ripercussioni sui listini sono state contenute così come quelle sull’euro.

Sui mercati la settimana è stata – nonostante i due sopraccitati eventi – relativamente tranquilla. Buona la performance dei preziosi, che si accingono a chiudere in territorio positivo recuperando praticamente tutte le perdite della scorsa ottava di borsa. Anche gli indici azionari hanno, al momento, avuto una buona performance ad esclusione di Madrid che lascia sul terreno nella giornata di venerdì circa un 1,5%. I volumi, complice il periodo pre-natalizio, sono stati abbastanza esigui. Spicca la performance negativa delle crypto monete: il Bitcoin (ossia la più famosa tra le circa 200 valute digitali in circolazione) dopo aver realizzato un massimo vicino ai 19.000 dollari crolla poco sotto i 14.000 dollari. La causa che ha scatenato le forti vendite non è nota, ma potrebbe essere riconducibile all’annuncio fatto nei giorni scorsi dal fondatore dei Litecoin Charlie Lee: il numero uno della quinta crypto valuta al mondo per capitalizzazione ha affermato di aver venduto o donato tutti i Litecoin in suo possesso (omettendo tuttavia di specificare la quantità detenuta in precedenza).

 

Oro (XAUUSD)

Il metallo ha guadagnato terreno praticamente durante tutta la settimana, ad eccezione di una sola chiusura in territorio negativo. Superato l’ostacolo rappresentato dalla soglia dei 1250 dollari l’oncia la strada sembra ormai in discesa. Al momento la prima forte resistenza è rappresentata dai 1270 dollari e successivamente dalla cifra tonda a 1300. In basso il primo supporto importante è il recente minimo poco sotto i 1240 $/oz. Successivamente abbiamo i 1200 $ ed infine l’area 1180 – 1185 $/oz (minimi annuali). Il metallo giallo (complice anche il periodo dell’anno in cui le vendite di gioielli aumentano causa festività natalizie) potrebbe iniziare un piccolo rally, specie nel caso in cui i listini azionari iniziassero a correggere il forte movimento rialzista durato praticamente tutto il 2017.

Grafico giornaliero XAUUSD (principali supporti e resistenze)

Sul grafico settimanale il quadro generale continua a rimanere sostanzialmente immutato ma moderatamente positivo. La trendline ascendente che sostiene il prezzo (vedi grafico sottostante) è ben lontana dai livelli attuali: ribadiamo dunque che solo una discesa sotto i 1200 dollari l’oncia potrebbe rappresentare un forte segnale ribassista. L’outlook di lungo periodo pertanto è positivo. A contribuire alla spinta rialzista potrebbero essere (dopo le elezioni spagnole) le elezioni italiane, che si terranno a marzo 2018.

Grafico settimanale XAUUSD (principali supporti e resistenze)

 

Argento (XAGUSD)

Il minimo recente in area 15,60 dollari l’oncia è diventato ora un forte supporto che ha spinto l’argento verso l’alto per tutta la settimana. Sebbene i fondamentali (a differenza dell’oro e degli metalli del compartimento dei preziosi) continuino ad essere poco rosei a causa della scarsa domanda, il quadro tecnico (almeno nel breve periodo) è migliorato. Il prezzo si trova tuttavia al di sotto di una forte area che funge da resistenza (16,50 – 16,60 $, ossia i minimi di gennaio e di luglio). Se il rimbalzo dovesse proseguire, il secondo grande ostacolo lo si trova a 17 - 17,30. In caso contrario abbiamo il recente minimo a 15,50 – 15,60 $ (ora divenuto supporto) e successivamente troviamo la cifra tonda. L’outlook, se dovessero rimanere immutati i fondamentali, è neutrale.

 

 

Platino (XPTUSD)

Settimana di gloria per il platino. Dopo le forti vendite che hanno messo sotto pressione il prezzo del metallo facendogli toccare nuovi minimi, le quotazioni hanno rimbalzato riportandosi sopra la soglia dei 900 dollari l’oncia. Il quadro è – senza dubbio – migliorato ma rimane precario. Solo uno slancio sopra i 950 $/oz potrebbe fornire nuovo carburante alla salita. L’anno, salvo colpi di scena, dovrebbe comunque chiudersi in negativo. Come si può notare dal grafico sottostante, il prezzo si trova ancora al di sotto del canale rialzista (in verde). L’outlook è neutrale.

Grafico giornaliero XPTUSD (principali supporti e resistenze)

 

Palladio (XPDUSD)

Altra settimana, altro record. Il palladio mette a segno un anno di guadagni strabilianti sfondando stabilmente la quota dei 1000 dollari l’oncia. Il prezzo, da questi livelli, potrebbe tuttavia iniziare un piccolo movimento correttivo, soprattutto in un’ottica di presa di profitto. Ribadiamo ancora una volta come siano stati i fondamentali a spingere il prezzo verso l’alto: nel corso di tutto il 2017 la domanda di palladio (specie quella proveniente dal settore automobilistico) ha superato l’offerta. Al momento quella che era una forte resistenza (ossia i 1000 dollari) è diventata un supporto. Se le quotazioni dovessero correggere (appunto per la chiusura di posizioni speculative da parte di fondi) abbiamo i 950 $/oz e successivamente i 900 $/oz. L’outlook rimane positivo.

Grafico settimanale palladio (principali supporti e resistenze)

 

Eurodollaro (EURUSD)

Nonostante le elezioni spagnole che hanno visto la vittoria degli indipendentisti catalani, l’euro non si scosta dai livelli che hanno caratterizzato l’andamento della valuta unica per tutto il corso dell’anno. Il cambio continua infatti ad oscillare in un range abbastanza ristretto che ha come supporto 1,15 e come resistenza 1,20 (vedi canale giallo nel grafico). Attualmente la fase è laterale senza una direzionalità ben precisa. Ricordiamo però che le previsioni degli analisti sono rialziste: il consenso è mediamente superiore all’1,20 per ciò che concerne il 2018. Tecnicamente, se il range sopraccitato dovesse venire rotto, il movimento rialzista risulterebbe in uno slancio fino a 1,25. I driver più importanti rimangono le politiche monetarie delle banche centrali (BCE e FED su tutte).

Grafico settimanale EURUSD (principali supporti e resistenze)

 

In breve

ORO

Resistenze

1250

1290 - 1315

Supporti

1200 - 1210

1185 - 1190

 

ARGENTO

Resistenze

17,25

17,70

Supporti

15,60 - 16,15

16,62 -16,65

 

PLATINO

Resistenze

945 - 950

960

Supporti

810

905 - 910

 

PALLADIO

Resistenze

(1000) -1030

1050

Supporti

950 - 960

980

 

EURUSD

Resistenze

1,1850 - 1,20

1,25

Supporti

1,15 - 1,16

1,175

Fonti: Commerzbank, UBS, MilanoFinanza, IlSole24Ore.

 

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