La prima settimana di contrattazioni del nuovo anno ha stupito per l’esuberanza con la quale i principali listini azionari mondiali hanno inanellato nuovi record (Dow Jones sopra i 25.000 punti e S&P500 sopra i 2700). Infatti l’euforia per la riforma fiscale di Trump non accenna a placarsi, complici i dati macro positivi e un livello di inflazione moderato, sia negli Stati Uniti sia in Europa. Il Vecchio Continente – secondo gli analisti – si sarebbe definitivamente lasciato alle spalle la crisi e si accinge ad entrare in un ciclo favorevole sotto molteplici punti di vista (crescita più solida del previsto, politiche monetarie ancora accomodanti e un’inflazione che non impensierisce). In settimana, inoltre, gli ottimi dati sul mercato del lavoro americano (che hanno battuto di parecchio le stime degli economisti) hanno contribuito a fornire ulteriore carburante allo slancio rialzista. E sebbene a livello geopolitico le tensioni in Medioriente (Iran in primis) ed in Oriente (Corea del Nord) siano sempre a livelli di guardia, gli operatori al momento preferiscono indossare le lenti rosa dell’ottimismo snobbando i potenziali conflitti che potrebbero divampare da un momento all’altro. Anche a livello politico la storia è la stessa: la Spagna continua a non avere un governo, idem la Germania, e l’Italia si incammina a passo spedito verso le elezioni di marzo. Eppure tutto ciò sembra non preoccupare minimamente i mercati (ottime le recenti performance dello spagnolo IBEX35, del tedesco DAX e del nostrano FTSEMIB).

Anche per quel che riguarda i preziosi il clima è di festa: oro, argento, platino e palladio sono rimbalzati vigorosamente dai recenti minimi aiutati anche (o forse soprattutto) dalla debolezza del dollaro americano. Infatti, nonostante la FED abbia ribadito in settimana che la maggioranza del board è favorevole a 3-4 rialzi dei tassi nel corso del 2018, il biglietto verde non ne ha beneficiato ma ha anzi perso terreno nei confronti delle principali valute.

L’euro, che per la sopraccitata situazione politica dovrebbe teoricamente perdere terreno, continua invece a mostrare una forza non indifferente e si appresta a testare nuovi massimi di periodo. Indubbiamente è un periodo storico particolare: i pesanti interventi delle banche centrali hanno distorto i mercati (soprattutto quelli obbligazionari) iniettando miliardi di liquidità. Sapranno gli istituti centrali togliere il piede dall’acceleratore senza provocare bruschi contraccolpi? Al momento i mercati scommettono che sì, è possibile, ma è bene ricordare che i cambi di direzione avvengono spesso senza preavviso.

 

Oro (XAUUSD)

Complice un dollaro particolarmente debole, le quotazioni dell’oro hanno quasi raggiunto i livelli pre-Trump (ossia 1350 $/oz; attualmente il metallo viaggia sotto di una trentina di dollari). Il rally degli ultimi giorni è da record e riguarda tutto il compartimento delle materie prime: dall’annuncio della FED di dicembre circa il rialzo dei tassi il Bloomberg Commodity Index ha macinato rialzi ininterrotti per 14 giorni consecutivi (un evento mai verificatosi prima d’ora). Come si può ben vedere dal grafico sottostante, il metallo ha bucato con decisione il canale discendente che teneva le quotazioni sotto pressione. Ora i prossimi ostacoli, se la corsa dovesse continuare, si trovano in area 1330 $/oz e successivamente a 1350-1360 $/oz. I supporti sono in area 1290-1300 $/oz e a 1250 $/oz.

Grafico giornaliero XAUUSD (principali supporti e resistenze)

Anche sul grafico settimanale il quadro generale continua a rimanere sostanzialmente positivo. La trendline discendente (linea verde, a circa 1355 $/oz) potrebbe respingere il prezzo. Solo se verrà rotta con decisione il metallo potrà provare a sfondare nuovi record al rialzo.

Grafico settimanale XAUUSD (principali supporti e resistenze)

 

Argento (XAGUSD)

Anche l’argento, come l’oro, ha proseguito il rimbalzo partito dal minimo a 15,60 $/oz e ora, dopo un primo tentativo di rottura fallito, è riuscito a rompere il canale ribassista nel quale era costretto da fine settembre – inizio ottobre 2017. La zona attorno alla quale gravita attualmente il prezzo è piuttosto ostica e potrebbe rappresentare un grosso ostacolo da superare per ulteriori rialzi. L’outlook è moderatamente positivo. Verso il basso troviamo i 17 dollari come primo supporto e successivamente i 16,50.

Grafico giornaliero XAGUSD (principali supporti e resistenze)

 

Platino (XPTUSD)

Altra settimana di guadagni per il platino che ha rotto con decisione la trendline ribassista (vedi linea rossa). Il metallo, che viaggia attualmente attorno ai 970 dollari l’oncia, si è portato all’estremo superiore del canale rialzista formatosi a partire dai recenti minimi. Il quadro è indubbiamente migliorato, tuttavia l’area 970 – 990 potrebbe rappresentare una forte resistenza. L’outlook rimane neutrale. Da monitorare (così come per il palladio) l’andamento del settore automobilistico (uno dei principali acquirenti del metallo).

Grafico giornaliero XPTUSD (principali supporti e resistenze)

 

Palladio (XPDUSD)

Non accenna a fermarsi l’ascesa del palladio che ha inaugurato il 2018 con forti guadagni. A fornire una ulteriore spinta alle quotazioni sono stati i recenti dati sulle immatricolazioni di auto sia per quel che riguarda il mercato americano sia per quello europeo. Quello che sembrava un muro (ossia la soglia dei 1000 dollari l’oncia) ora funge da supporto. Da notare la forza dei “tori”: il prezzo si sta spingendo verso l’estremo più alto del canale rialzista che persiste da praticamente 2 anni. Ribadiamo ancora come siano stati i fondamentali a spingere le quotazioni verso l’alto nel corso di tutto il 2017: la domanda ha sistematicamente superato l’offerta. Se la situazione attuale dovesse rimanere inalterata non sono a questo punto improbabili ulteriori allunghi anche nel corso del 2018.

Grafico settimanale palladio (principali supporti e resistenze)

 

Eurodollaro (EURUSD)

Anche l’euro prosegue la sua corsa e si porta all’estremo superiore del canale laterale che ha come base 1,15 e come soffitto 1,20. Il trend (nonostante la politica monetaria della BCE sia ancora accomodante a differenza di quella della FED) rimane positivo (almeno dal punto di vista tecnico). Decisivo sarà il comportamento del cambio nei prossimi giorni: la rottura dell’attuale livello potrebbe innescare ulteriori rialzi con un target vicino a 1,25. Supporti e resistenze sono visibili sul grafico.

Grafico giornaliero EURUSD (principali supporti e resistenze)

 

In breve

ORO

Resistenze

1320 - 1350

1375

Supporti

1235 - 1250

1290 - 1300

 

ARGENTO

Resistenze

17,25

17,70

Supporti

15,60 - 16,15

16,62 -16,65

 

PLATINO

Resistenze

965 - 970

985

Supporti

890

910 - 915

 

PALLADIO

Resistenze

1100

1120 - 1150

Supporti

960

985 -1000

 

EURUSD

Resistenze

1,1850 - 1,20

1,25

Supporti

1,15 - 1,16

1,175

 

Fonti: IlSole24Ore, Commerzbank, Bloomberg, MilanoFinanza, Thomson Reuters.

 

Menzioni legali

Italpreziosi S.p.a. non garantisce alcun risultato legato alle informazioni, alle pubblicazioni effettuate e presenti nelle notizie, ovvero non assume alcuna responsabilità in ordine all’esito di eventuali operazioni finanziarie eseguite da parte dell’utente.

L'utente dichiara espressamente di comprendere che l'accesso alle informazioni presenti nel sito non rappresenta una sollecitazione a comprare o vendere prodotti finanziari e che le eventuali decisioni operative che ne conseguono sono assunte in piena autonomia decisionale e a proprio esclusivo rischio.

In forza dei presenti termini di utilizzo nessuna responsabilità potrà insorgere a carico di Italpreziosi S.p.a. per perdite, danni o mancati e/o minori guadagni che il lettore dovesse subire a seguito dell’esecuzione delle operazioni effettuate sulla base della lettura delle notizie.