Per Credit Suisse il mercato non può ignorare il calo dei rendimenti obbligazionari per sempre. Potrebbe dunque essere solo una questione di tempo prima che i prezzi dell'oro tornino verso i 1.900 dollari l'oncia e i suoi massimi storici dello scorso anno.

Gli analisti delle commodities di CS fanno notare che i rendimenti reali sono inferiori ai livelli osservati lo scorso anno, quando i prezzi dell'oro erano scambiati intorno a 2.000 $ l'oncia: "Il tasso reale più basso è guidato dall'aumento della domanda di buoni del Tesoro inflation-linked: ciò è dovuto alle preoccupazioni sull'impatto della variante Delta sulla crescita economica degli Stati Uniti". "Sembra che i prezzi dell'oro si siano un po' disallineati dal rendimento dei TIPS nelle ultime settimane, ma non prevediamo che questo duri, suggerendo un rialzo a breve termine per l'oro. Continuiamo a prevedere che i prezzi dell'oro finiscano nel 2021 a 2.000 $/oncia".

In effetti, se si va a studiare la correlazione tra rendimenti TIPS e quotazioni dell'oro, queste seguono un trend costante.

Date le attuali condizioni di mercato, compreso l'indice del dollaro USA, gli analisti di Credit Suisse hanno affermato che il valore equo dell'oro è attualmente di circa 1.914 $ l'oncia, con un aumento di circa il 6% rispetto ai prezzi correnti.

 

A cosa guardare nel breve termine?

La chiave saranno le dichiarazioni sulle politiche Fed e lo speech del presidente Jerome Powell. Come abbiamo detto più volte, qualsiasi discorso sulla riduzione del programma di acquisto di obbligazioni da parte della Banca centrale statunitense potrebbe finire per spingere i prezzi dell'oro al ribasso; tuttavia, un'inclinazione accomodante sulla politica monetaria potrebbe sollevare i prezzi dell'oro.

Sul punto, ancora gli analisti Credit Suisse hanno affermato di prevedere una politica "dovish" (accomodante) ancora per un periodo di tempo non breve.

 

Fonte: Kitco News