Un periodo di forte volatilità per il mercato dell’oro che, dopo il ribasso dei giorni scorsi, è tornato a salire.

Lunedì 7 Aprile il metallo giallo ha subito uno scivolone di oltre il 2%, poiché gli investitori si sono rivolti al dollaro come bene rifugio dopo che i dazi USA hanno intensificato i timori di una recessione globale. L’oro SPOT è sceso del 2,4% a $2.963,19 l’oncia, dopo aver toccato un minimo di quasi quattro settimane a $2.955,89.

Il sentimento degli analisti nei confronti del metallo prezioso è rimasto comunque positivo, dati i venti di tempesta che sferzano i mercati azionari. E il rialzo non si è fatto attendere.

Mercoledì 9 Aprile, dopo 14.500 miliardi di dollari spazzati via nei soli cinque giorni lavorativi dall’annuncio dei “dazi reciproci”, Trump ha fatto retromarcia, sospendendo le tariffe per 90 giorni; peraltro, senza aver ottenuto concessioni commerciali da alcun Paese. 

Le ragioni che hanno spinto il tycoon a tornare sui propri passi sono da ricercare non solo nel timore di una recessione USA, clamorosamente autoinflitta dallo stesso presidente, ma anche in una strategia di affossamento della Cina.
Mentre la maggior parte dei dazi è stata sospesa, infatti, quelli che gravano sull’economia cinese sono schizzati a +125%. Isolando il principale avversario commerciale, Trump spera di occupare una posizione di forza al tavolo delle trattative con Pechino.
Il debito pubblico americano nelle riserve cinesi è sceso da 1.300 miliardi nel 2013 a 761  secondo le stime più recenti: la quota è più che dimezzata. La Banca centrale cinese è impegnata adesso a limitare i rinnovi dei titoli USA in scadenza, incoraggiando piuttosto gli operatori ad accumulare oro.

Ma gli acquisti del Dragone non sono l’unico carburante per il  bene rifugio per eccellenza. 

Nonostante il sentiment degli investitori sia migliorato, la decisione di Trump di sospendere i dazi commerciali ha iniettato una buona dose di incertezza nei mercati.
Il grafico sottostante illustra con chiarezza il comportamento dell’oro negli ultimi giorni: dal ribasso del 7 Aprile alla notevole rimonta del 10, che ha riportato il metallo giallo a navigare oltre $3.100 l’oncia.

 

https://goldprice.org/gold-price-chart.html

 

Nei prossimi giorni gli investitori monitoreranno con attenzione le trattative commerciali nel periodo di sospensione dei dazi. Per il momento le tariffe sulle esportazioni europee rimangono quelle base del 10% entrate in vigore il 5 aprile, nonostante le ritorsioni preparate dall’UE. 

Il clima di incertezza che agita i mercati e le crescenti tensioni commerciali tra USA e Cina gonfiano le ali dell’oro: lo spot è scambiato a $3.114,37 dollari l’oncia, mentre il metallo in consegna a giugno schizza a $3.135,30.

 

Fonti :