La settimana di borsa è stata caratterizzata dalla FED ed in particolare dal comunicato rilasciato mercoledì da parte del FOMC. Sebbene non sia emersa nessuna novità rilevante circa le decisioni di politica monetaria, il mercato è comunque riuscito a cogliere l’occasione per spingere il rally azionario verso nuove vette, complici anche le buone trimestrali USA.

A dare il via agli acquisti sarebbe stato il passaggio del comunicato relativo all’inflazione: diversamente dall’informativa precedente, ora è emersa la piena consapevolezza da parte dei membri del Comitato che il target del 2% difficilmente potrà essere raggiunto a breve termine. Tale passaggio (la cui presenza era già stata prevista dagli analisti) è stato sufficiente a far ipotizzare una frenata dei prossimi rialzi e ad innescare forti vendite sul dollaro (esasperando ulteriormente il trend ribassista in atto da qualche mese a questa parte). La debolezza del biglietto verde ha inoltre reso i metalli quotati in dollari più appetibili agli occhi degli operatori. L’oro ha raggiunto il livello più alto delle ultime sei settimane toccando i 1265 dollari l’oncia (+15$ rispetto alla quotazione pre-FOMC). Il cambio EUR-USD ha raggiunto livelli che non vedeva dal 2015 sfiorando quota 1,18.

Tornando ai metalli preziosi, l’argento ha toccato i 16,7 $/oz andando a ritestare i massimi di giugno mentre il platino è rimasto praticamente fermo a 930 $/oz.

Tra i fatti rilevanti della settimana vi è stato anche il naufragio definitivo dell’abrogazione dell’Obamacare: l’Health Care Freedom Act è stato bocciato (con 51 voti contro 49).

 

La reazione al comunicato della FED schianta il dollaro e spinge l’oro verso l’alto. Mentre il Dollar Index tocca nuovi minimi…

Mercati azionari: “We may be very close to the turning point”

Giovedì sera, verso le 19:00 italiane, un’improvvisa ondata di vendite partita dai titoli tecnologici quotati al NASDAQ (vedi grafico sopra) ha contagiato gli altri listini azionari. Gli analisti hanno dato spiegazioni molto eterogenee e discordanti: si va dall’acrofobia (Citi) ai risultati della trimestrale di Amazon passando per una nota diramata agli investitori da parte dello strategist di JPMorgan Marko Kolanovic.

Quest’ultima è anche la spiegazione più accreditata da Bloomberg. Ma cosa viene affermato in tale nota? Ebbene Kolanovic sostiene che i mercati potrebbero essere vicini ad un “punto di svolta” circa le quotazioni azionarie e, vista la reazione, parrebbe che gli operatori abbiano dato ascolto al famoso strategist. L’oro ha reagito guadagnando 15 dollari portandosi da 1248 a 1263 $/oz.